Corfù: che spettacolo!

di Daniele Mafezzoni

Il primo viaggio con WeRoad non si scorda mai, soprattutto se al tuo fianco ci sono gli amici di sempre. Io e Pietro ne abbiamo parlato per mesi e tra un trekking e l’altro su e giù per le montagne della Lombardia, dopo aver passato in rassegna tutte le metà offerte dall’agenzia, alla fine, in maniera del tutto “spontanea”, ha deciso di accompagnarmi a Corfù.

Giorno 1 – Pronti, partenza, si vola

Optiamo per un volo economico da Bologna, ma che ci costa 2 ore di macchina. Arrivati in aeroporto conosciamo Martina, Maddalena e Duccio, che ci racconta di come il visual merchandising l’abbia attirato a spendere le 8mila ore di anticipo sul volo nel negozio di Yamamai.

Una volta atterrati, è subito “Fast&Furious” capitolo Corfù. Sottotitolo: “Come i tassisti corfioti vogliono fare a gara su chi arriva prima in hotel”. Finito il rally, conosciamo il resto della ciurma. Tutti tranne Ciccio, che ha ben pensato di non svegliarsi la mattina e fare tappa a Madrid. Ma alla fine ci si rincontra sempre e decidiamo di brindare nel bar a fianco all’hotel. L’imbarazzo iniziale ben si sposa con la voglia di provare tutti gli amari di questa nuova terra, con risultati prevedibili e soprannomi che è meglio non ricordare in queste righe…

Giorno 2 – Un tuffo nel Canal D’Amour

Ci muoviamo lentamente (complice la sera del giorno prima) verso Sidari e il Canal D’amour . La leggenda narra che le coppie di innamorati che nuotano lungo il canale dalla spiaggia fino al mare aperto vedranno il loro amore non aver fine. Noi, per suggellare questa nuova amicizia, l’abbiamo affrontato in massa.

Alla vista di alcuni ragazzi che si tuffano dalla scogliere l’adrenalina comincia a salire e così, armati di coraggio e di un pizzico di sana ignoranza, ci siamo buttiamo pure noi. Un tuffo in un nuovo luogo è sempre molto emozionante.

Al pomeriggio ci dirigiamo verso Logas per godere di un’altra spiaggia e più tardi saliamo la scogliere per ammirare un fantastico tramonto sorseggiando della Mythos.

Giorno 3 – Glifada

Accendiamo le macchine e impostiamo la rotta verso Glifada, dove ci aspetta una mattinata all’insegna di relax e mare: la sfida a schiaccia sette in acqua è d’obbligo. Le amicizie costruite a suon di Ozu e Mythos vengono subito distrutte dall’agonismo del beach volley, ma con grandissimo sforzo le restauriamo con il mojito servito in spiaggia sotto i gazebi. La giornata non è finita e decidiamo di darci agli sport acquatici: e via di ciambella galleggiante, bananone, moto d’acqua e parakite. Vengo via con le braccia stanche e con il rimpianto da bambino che non li ha provati tutti, ma non troppo da togliermi il sorriso. A ristorarci ci pensa la cena tipica a base di di tsatsiki, gyros e l’immancabile mythos.

Giorno 4 – Paleokastritsa

Ci infiliamo di nuovo in macchina e ci dirigiamo verso Paleokastritsa: qui lasciamo i bagagli nel monastero che sovrasta il villaggio dal vicino promontorio. Nel pomeriggio ci spostiamo alla spiaggia con tanto di porticciolo, bar molto in voga e un’altra scogliera. Indosso il costume, pronto per il secondo tuffo “acrobatico” della settimana. Fedele al mio stile assai riservato, decido di farlo sapere a tutto l’entroterra urlando un AAAAAAAHHHH!

Risaliti dalla spiaggia, è tempo di sorseggiare un bel bicchiere di Campari. Poi la barca ci porta a Paradise Beach, un angolo di paradiso in questa Corfù molto frenetica.

Giorno 5 – Issos Beach

Oggi Issos Beach. Per raggiungerla bisogna scendere una scogliera, viaggio che affrontiamo carichi di beni di prima necessità: vale a dire un numero indefinito di frutta, birre, qualche anguria e anche dei panini sapientemente preparati “razziando” la colazione a buffet dell’hotel. La fatica viene ripagata dall’acqua stupenda, ma freddissima. Decidiamo di fermarci tutto il giorno e, non contenti, torniamo a Logas per ammirare il tramonto che illumina la costa greca.

Giorno 6 – Paxos e Antipaxos

Destinazione Corfù town, pronti a salire sul nostro traghetto diretto verso Paxos. Sono pochi chilometri quadrati di costa, ma osservandola capiamo subito perchè, secondo la mitologia greca, Poseidone decise di divederla da Corfù per creare il suo nido d’amore con Anfitrite. Spiaggie e acqua a dir poco incantevoli che raggiungiamo a seguito di una breve tappa a Antipaxos, altro paradiso delle isole ionie.

Qui pranziamo e, complice il tempo nuvoloso, passiamo il resto della giornata passeggiando tra i vicoli ammirando la cittadella e facendo shopping.

Giorno 7 – Full immersion nella cultura

Oggi cultura e caldo, tanto caldo. Come ogni mito greco che si rispetti, l’eroe un poco deve soffrire: e così Irene, la nostra guida, ci “condanna” a visitare il palazzo d’estate della principessa Sissi e la Fortezza Veneziana. Le venete del gruppo a suon “gnanca omo” ci spingono fino in cima, dove si staglia anche la chiesa di San Giorgio (anche se a me sembra più un tempio riconvertito). Qui gettiamo la spugna e cerchiamo refrigerio sulle panche dell’edificio. Per chi non sapesse il veneto (ho dovuto farmelo tradurre anche io) il “gnanca omo” è una sfida che nessuno può rifiutare!

Il pomeriggio lo spendiamo nei vicoli della città vecchia, cercando sollievo tra una birra e della granita azzurra.

Giorno 8 – The end

Purtroppo come tutto ha un inizio, ha anche una fine. E così, dopo giorni di puro divertimento, è il momento dei saluti. C’è chi pare prima, chi un po’ dopo, ma tutti lasciamo a Corfù un pezzo di cuore e la convinzione di volersi rivedere il prima possibile.

Grazie mille a Irene, Elena, Cecilia, Maddalena, Martina, Chiara, Samuele, Andrea, Andrea, Mattia, Duccio, Ciccio, Federico, Luca, Riccardo e a Pietro, che mi ha supportato nella scelta del viaggio!

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